Elettromagnetismo


CAMPI ELETTROMAGNETICI:I nostri servizi
    La B.T.S. s.r.l. si avvale di personale tecnico laureato e qualificato (GAIA Consulting & Technologies) per effettuare servizi di monitoraggio dei campi elettromagnetici, sia a bassa frequenza (ELF) che ad alta frequenza (RF):
  • Misure di campo elettrico ad alta frequenza a banda larga (100 kHz - 3 GHz)
  • Misure di campo magnetico e di campo elettrico a bassa frequenza selettiva (50 Hz)
  • Misure di campo magnetico e di campo elettrico a bassa frequenza a banda larga (5 Hz - 100 kHz)
  • Analisi spettrale del segnale

  • Ogni misurazione è corredata di una relazione tecnica riportante le modalità e i criteri adottati per la misura

La normativa italiana
    La protezione dall’esposizione ai campi elettromagnetici è disciplinata dalla Legge Quadro n.36 del 22 Febbraio 2001, che detta principi fondamentali diretti ad assicurare la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione dagli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Stabilisce, in particolare, i limiti massimi di esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti (50 Hz) e dai generatori a radiofrequenza  negli ambienti abitativi e lavorativi. La Direttiva Quadro 89/391/CEE del Consiglio del 12 giugno 1989, riguardante l'applicazione di provvedimenti volti a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, introduce una serie di direttive particolari che disciplinano settori ben identificati. Tra le diciannove direttive particolari fino a oggi prodotte, ben 4 disciplinano l’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di lavoro. DIRETTIVA 2004/40/CE del 29 aprile 2004, sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici e sua rettifica

Un rischio concreto?
    Sulla Terra è presente un campo elettromagnetico naturale a cui, nel tempo, si sono aggiunti campi prodotti da sorgenti antropiche che hanno provocato un notevole innalzamento del fondo naturale. Il problema dell’inquinamento elettromagnetico, noto più comunemente come “elettrosmog”, è associato alle radiazioni non ionizzanti con frequenza variabile da 0 a 300 GHz emesse da impianti per radiotelecomunicazione e dai sistemi di produzione, trasferimento e utilizzo dell’energia elettrica. Il mondo scientifico è ancora diviso sulla pericolosità delle radiazioni EM ma, nel frattempo, in attesa di comprendere a pieno gli effetti biologici indotti dai campi elettromagnetici sull’organismo umano, siamo immersi in un mare di onde che potrebbero esporci a rischi per la salute. L’Italia, sulla base del principio di cautela suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha adottato le misure di legge più restrittive in Europa.

Gli effetti
    Le sorgenti di campi EM potenzialmente dannose sono rappresentate dagli elettrodotti, dalle antenne per i telefonini, dalle antenne radiotelevisive e dai macchinari industriali. I campi EM esercitano effetti a breve e lungo termine. Per quantoriguarda gli effetti a breve termine, non esistono evidenze di effetti nocivi dei campi ELF (linee elettriche) nei normali ambienti di vita, mentre sono stati rilevati effetti di disturbo nei lavoratori esposti a campi di intensità particolarmente elevata. I campi RF e MW (antenne, radar) invece causano un riscaldamento dei tessuti biologici esposti. L’esposizione prolungata a campi ELF ha determinato, come effetti a lungo termine, un certo incremento di patologie tumorali, soprattutto nei bambini e nei lavoratori. A oggi sono noti effetti a lungo termine causati da campi RF e MW solo nel caso di esposizione occupazionale.

Cosa fare
    In questa situazione di incertezza, la prima cosa da fare è valutare se la nostra casa o il nostro luogo di lavoro sono esposti a condizioni da considerare preoccupanti. La misura del campo EM consente, inoltre, di avere a disposizione un dato storico raccolto in modo scientifico, che costituisce un termine di paragone rispetto a un peggioramento dell’inquinamento EM prodotto da future installazioni di antenne o sistemi di generazione di campi elettromagnetici nell’area in esame.
    Chi risponde ?
    La legge quadro 22/02/2001 n.36 stabilisce che, in caso di campi EM fuori norma, il compito e l’onere del risanamento spettino al proprietario dell’impianto o dell’antenna responsabili dell’emissione. e la sua valutazione.
torna su