Cadute dall'alto


VALUTAZIONE RISCHI CADUTE DALL’ALTO:I nostri servizi
    La B.T.S. s.r.l. in merito alla problematica dei rischi di cadute di lavoratori dall’alto in ambiente di lavoro offre i seguenti servizi:
  • Formazione ed informazione dei lavoratori
  • Progettazione di misure di protezione collettiva
  • Aiuto nella scelta dei DPI più appropriati anticaduta

  • Rischio di cadute dall’alto presente soprattutto nei lavori sulle coperture e in tutti i lavori con altezza > 2 metri e in profondità > 1,5 metri.

    Sono indicate come particolarmente pericolose “tutte le attività svolte su coperture in funzione dell’altezza, della tipologia costruttiva e dell’inclinazione” e vengono riportate diverse indicazioni sulle “misure di tutela da attuare per lavori da eseguire su tetti non praticabili e postazioni di lavoro sopraelevate di fabbricati”.

    Posto che la “maggior parte delle coperture, sia esistenti che in costruzione, non è praticabile in quanto l’accesso e il transito su di esse presenta sempre, in qualche modo, il rischio di caduta”, per lavorare su di esse è necessario predisporre misure di sicurezza specifiche, quali:
  • “adeguati sistemi di accesso (per esempio: scale, ponti su ruote, ponteggi);
  • opere provvisionali (per esempio: ponteggi, camminamenti, reti sicurezza);
  • dispositivi di protezione individuale (DPI)”.

  • Alcune indicazioni riguardanti il rischio di cadute dall’alto dalle coperture:
  • “prima dell’accesso a una copertura non praticabile è indispensabile accertarsi che il solaio sia portante e che non presenti rischio di sfondamento a causa del peso delle persone e di eventuali materiali depositati;
  • il transito su coperture (per esempio: eternit, onduline, lucernari) espone a elevato rischio di caduta per sfondamento”;
  • “per le coperture sostenute da strutture in legno deve essere accertato, di volta in volta, lo stato di conservazione del materiale, al fine di predisporre le misure antinfortunistiche più adatte”.

  • Si sottolinea che l’accorgimento di “prestare attenzione”, ad esempio camminando sulle travature o sulle strutture reticolari di sostegno di una copertura in eternit, non può certo rappresentare una misura di sicurezza.
Realizzazione di parapetti
    Nella realizzazione di parapetti sono da prevedere le seguenti fasi:
  • “accesso alla quota di lavoro per la fase di montaggio;
  • installazione dei montanti di altezza adeguata e verifica della loro stabilità;
  • installazione dei correnti e della tavola fermapiede”.

  • Ricordando che in riferimento alla norma UNI EN 13374, i parapetti provvisori sono classificati - in base  a resistenza e condizioni di utilizzo - in tre classi (A, B, C), vediamo altre indicazioni relative all’allestimento di parapetti:
  • “una copertura orizzontale o con pendenza inferiore a 10° (circa 18%) richiede: parapetto normale (minimo classe A), saldamente ancorato alla struttura del fabbricato, con altezza di almeno 1 m misurato sulla perpendicolare alla superficie di lavoro;
  • una copertura con pendenza fino a 30° (circa 58%) richiede: parapetto normale (minimo classe B), saldamente ancorato al fabbricato, di altezza di almeno 1 m misurato sulla perpendicolare e comunque rapportata a una valutazione del rischio relativa all’inclinazione della copertura stessa (come indicazione generale: circa 1,20 m, misurato sul piano di gronda)”;
  • “una copertura con pendenza oltre i 30° (circa 58%) richiede: parapetto normale (classe C), saldamente ancorato al fabbricato, di altezza di almeno 1 m misurato sulla perpendicolare e comunque rapportata a una valutazione del rischio relativa all’inclinazione della copertura stessa (come indicazione generale: almeno 1,20 m, misurato sul piano di gronda”).  In questo caso, “considerata la forte inclinazione della copertura si ritiene buona prassi operativa allestire parapetti pieni”.

Dispositivi di protezione individuale
    Si ribadisce che se per evitare le cadute dall’alto “non siano utilizzabili misure di protezione collettiva, quali parapetti, impalcati, reti o sottoponti, è necessario impiegare DPI (dispositivi di protezione individuale) contro le cadute, costituiti da:
  • imbracatura destinata a essere indossata dal lavoratore;
  • sistema di trattenuta e di arresto della caduta;
  • dispositivo di ancoraggio a parti stabili”.

  • I DPI utilizzabili nei lavori in quota per le cadute dall’alto possono poi essere suddivisi in tre categorie:
  • “DPI per il posizionamento sul lavoro: sono destinati a sostenere e trattenere gli addetti nella posizione di lavoro consentendo di operare con le mani libere. Non sono destinati all’arresto delle cadute;
  • DPI contro le cadute dall’alto: sono destinati ad arrestare le cadute, costituiti da una imbracatura del corpo, un assorbitore di energia e collegamento a un ancoraggio;
  • DPI per le discese di emergenza: sono utilizzabili per il salvataggio e l’evacuazione di emergenza con possibilità di discesa a velocità controllata”.

tipo di ancoraggio in funzione delle necessità operative.
    Ricordiamo che in generale, “rispetto alla disposizione dei punti di ancoraggio devono essere presi in considerazione i seguenti principi:
  • la fase di installazione degli ancoraggi deve avvenire, ovviamente, in condizioni di sicurezza;
  • i punti di ancoraggio, quando possibile, vanno posizionati sempre più in alto del punto di aggancio sull’imbracatura, per limitare lo spazio di una eventuale caduta”.

  • Da tener presente la scelta del tipo di imbracatura con specifico riferimento alle cinture di posizionamento sul lavoro, alle cinture con cosciali per posizionamento e sospensione in quota e alle imbracature anticaduta.
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